ISS 7 marzo 2020 – 17
UFFICIO STAMPA
- Nei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 i sintomi di esordio più comuni sono la febbre e la dispnea (difficoltà a respirare), mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. Lo afferma l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, che aggiorna quella condotta su 105 casi resa nota il 5 marzo.
- Febbre e dispnea sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati. Altri sintomi iniziali riscontrati sono tosse (50%), e appunto diarrea ed emottisi (5%). “Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa – spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss -, mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi. Seguire questa e tutte le altre norme di prevenzione dettate in questi giorni è fondamentale per rallentare il più possibile l’epidemia e proteggere le persone più fragili. Le misure individuali d limitazione dei contatti sociali sono fondamentali per poter contrastare il virus, facciamo appello al senso di responsabilità di tutti”.
- Per quanto riguarda la mortalità legata al virus i dati aggiornati confermano quelli del primo studio. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 81.4. Le donne sono 48 (31.0%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell’8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell’1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d’età. Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano 0 o 1 patologia, 25 (18,5%) presentavano 2 patologie e 70 (60,3%) presentavano 3 o più patologie; per 19 pazienti non è stato ancora possibile recuperare ad oggi l’informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti.
ISS 7 marzo 2020 – 17-OFICINA DE PRENSA
- En pacientes fallecidos y COVID-19 positivos, los síntomas de inicio más comunes son fiebre y disnea (dificultad para respirar), mientras que los síntomas gastrointestinales (diarrea) y la hemoptisis, la emisión de sangre desde el tracto respiratorio son menos comunes por ejemplo con tos. Así lo afirmó el análisis de los datos de 155 pacientes italianos que murieron el 6 de marzo realizado por el Istituto Superiore di Sanità, que actualiza el realizado en 105 casos divulgados el 5 de marzo.
- La fiebre y la disnea están presentes como síntomas de inicio en el 86% y el 82% de los casos examinados, respectivamente. Otros síntomas iniciales encontrados son tos (50%) y precisamente diarrea y hemoptisis (5%). “Estos datos sugieren que para aquellos con fiebre solamente es suficiente alertar a su médico mientras se quedan en casa”, explica Silvio Brusaferro, presidente de ISS-, en presencia de ambos síntomas, es mejor contactar al 112 o al 118. En cualquier caso, le recordamos que debe evitar absolutamente ir al médico o a la sala de emergencias por su cuenta, para evitar exponer al personal y a los pacientes a riesgos. Seguir esta y todas las otras reglas de prevención dictadas en estos días es fundamental para frenar la epidemia tanto como sea posible y proteger a las personas más frágiles. Las medidas individuales para limitar los contactos sociales son fundamentales para poder combatir el virus, apelamos al sentido de responsabilidad de todos ”.
- En cuanto a la mortalidad relacionada con el virus, los datos actualizados confirman los del primer estudio. La edad promedio de los pacientes con COVID-19 positivos y fallecidos es de 81.4. 48 mujeres (31.0%). El número promedio de patologías observadas en esta población es 3.6. Las muertes ocurren principalmente después de 80 años y en personas con enfermedades preexistentes importantes: en detalle, la mortalidad es del 14.3% durante 90 años, 8.2% entre 80 y 89, 4% entre 70 y 79, 1.4% entre 60 y 69 y 0.1% entre 50 y 59, mientras que no hay muertes en este grupo de edad. En general, 21 pacientes (15.5% de la muestra) tenían 0 o 1 patología, 25 (18.5%) tenían 2 patologías y 70 (60.3%) tenían 3 o más patologías; para 19 pacientes aún no ha sido posible recuperar la información.
Confronto Italia-Cina
- L’aggiornamento dei dati conferma che in tutte le fasce di età la letalità nella popolazione italiana è più bassa rispetto a quella osservata in Cina. La letalità complessiva in Italia sui 155 casi risulta invece del 2,9% contro il 2,3% della Cina. Il dato generale è più alto nella popolazione italiana perché l’età media della popolazione italiana è maggiore rispetto a quella cinese (44 vs 37 anni – stime WHO 2013) e in Italia c’è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni.
- “L’analisi di questi dati consente di effettuare valutazioni sulle quali stabilire raccomandazioni e comportamenti – sottolinea Brusaferro – pertanto è fondamentale che venga aggiornato costantemente il sistema di sorveglianza con le cartelle cliniche dei deceduti da parte degli ospedali”.
Comparación Italia-China
- La actualización de los datos confirma que en todos los grupos de edad la letalidad en la población italiana es inferior a la observada en China. La letalidad general en Italia de 155 casos es de 2.9% contra 2.3% en China. La cifra general es mayor en la población italiana porque la edad promedio de la población italiana es mayor que en China (44 frente a 37 años – estimaciones de la OMS 2013) y en Italia hay un mayor número de pacientes mayores de 80 años. .
- “El análisis de estos datos permite llevar a cabo evaluaciones para establecer recomendaciones y comportamientos, subraya Brusaferro , por lo tanto, es esencial que el sistema de vigilancia se actualice constantemente con los registros médicos de los fallecidos en los hospitales”.